Storie di Fantasmi del Giappone: la mostra sull’immaginario di Lacombe

Storie di Fantasmi del Giappone: la mostra sull’immaginario di Lacombe

Si è conclusa lo scorso 23 Aprile 2023 la mostra immersiva basata sull’immaginario di Benjamin Lacombe, in particolare quello raccontato nei suoi libri Storie di Fantasmi del Giappone e Spiriti e Creature del Giappone, pubblicati in Italia da L’Ippocampo edizioni. Noi ovviamente abbiamo aspettato l’ultimo periodo, non solo per scattare belle foto, ma per poter vivere al meglio le ambientazioni senza la ressa dell’apertura.

La mostra – dall’evocatico titolo: “Fantasmi e Spiriti del Giappone – Don’t Cross the Red Bridge” – è costruita in modo da percorrere un percorso multisensoriale in cui prendono vita gli spiriti e le creature della tradizione folkloristica giapponese.
A partire dall’attraversamento dell’iconico ponte rosso (che unisce il mondo mortale a quello degli spiriti), ogni ambiente ci racconta una delle leggende della tradizione giapponese trascritte da Lafcadio Hearn e raccontate visivamente da Lacombe. Dieci stanze a tema ricche di animazioni, audio, scenografie e video.

 

 

Percorriamo insieme le stanze che ci sono piaciute di più (spoiler: praticamente tutte). Attraversato il ponte rosso – nonostante strane creature nel buio ci sussurrino di non andare oltre –  ci troviamo nel primo ambiente e conosciamo la protagonista della leggenda: La yuki-onna, lo spirito di una donna morta assiderata nella neve, spesso associato all’inverno, che si rivela ai viandanti intrappolati nelle bufere per condurli fuori dal sentiero e lasciarli morire.
Il secondo ambiente narra la storia de Il ragazzo che dipingeva i gatti in cui, attraverso suoni e luci, viene narrata la storia di un giovane e della sua spiccata vena artistica, i cui gatti dipinti sui paraventi di un tempio abbandonato prendono vita e uccidono il folletto che lo infestava.
Ci troviamo poi in un tipico ambiente lacustre, dimora del Kappa.

 

 

I Kappa sono Yokai che abitano in laghi, fiumi e stagni e sono noti per essere dei combinaguai maliziosi. I loro scherzi vanno da guardare sotto al kimono delle donne, fino a rapire bambini – i piccoli, infatti, sono uno dei loro pasti preferiti. Nell’ambientazione della mostra ci troviamo sott’acqua “rapiti” dai dispettosi Kappa e bisogna arrivare alla sala successiva senza farsi prendere dalle loro zampe!
La successiva leggenda rappresentata occupa più stanze e narra la storia di Rokurokubi, uno spirito che durante il giorno assume le sembianze di un essere umano ma che, durante la notte, compie delitti efferati: la sua testa si stacca dal collo e trascorre le ore notturne in cerca di prede. Bisogna fare molta attenzione alle teste in agguato nella suggestiva foresta di bambù!
L’ultima stanza ci porta in mare aperto: seguiamo un pescatore che, durante una violenta tempesta, viene soccorso dalla bellissima figlia del Dio Drago del Mare. Il giovane se ne innamora perdutamente e decide vivere con lei per sempre. Arriva un giorno però, in cui il ragazzo parte per far visita ai suoi cari presso il vecchio villaggio che abitava e riceve dalla sua sposa una scatola, da non aprire mai. Non è difficile indovinare come vada a finire: la scatola viene aperta e il dono si rivela una nebbia che avvolge il pescatore privandolo dell’immortalità di cui, a sua insaputa, aveva goduto fino a quel momento.

Speriamo di avervi in qualche modo incuriositi verso il folklore nipponico e vi invitiamo a dare un’occhiata ai libri splendidamente illustrati da Benjamin Lacombe.

Alla prossima!

 

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