La prima “action figure” della storia? Una statuetta Maya, con elmo rimovibile

La prima “action figure” della storia? Una statuetta Maya, con elmo rimovibile

La statuetta era parte di una serie di 23 figure disposte a cerchio all’interno di una tomba reale. Le figure includevano il re defunto accompagnato dallo spirito del suo compagno animale.

di Giulietta Frattini

Scena di risurrezione rituale Maya composta da 23 statuette che rappresentano la corte reale e personaggi soprannaturali.

23 figurine in ceramica in cerchio, disposte così dai familiari in una delle camere di una tomba reale, racconta una storia affascinante sui rituali funerari degli antichi Maya.

La tomba a Waka; El Peru con le archeologhe e curatrici degli scavi: Michele Rich, Varinia Matute, Jennifer Piehl.

Tra le statuine, oltre a quella del defunto re e di sua moglie, si riconosce subito una che rappresenta il re accompagnato dal suo compagno spirito animale, un cervo magico con una “T” maiuscola incisa sul suo medaglione: per gli antichi Maya, questo era il simbolo che rappresentava il respiro, il vento e la vita e segna il

cervo come guida del re nel suo passaggio attraverso gli inferi.

Nel cerchio di statuine troviamo quindi il Re e la Regina con alcuni membri della corte: la regina guerriera che tiene orgogliosamente uno scudo, il re vivente che indossa i ricchi tessuti a più strati che si addicono al suo rango, l’erede al trono che presenta una siringa per consegnare allucinogeni (parte integrante della cerimonia), una sciamana il cui volto è contorto in un ululato estatico

nani con elmetti rimovibili, pronti a impegnarsi nella boxe rituale, e un nano con un elmo di cervo che regge una tromba in conchiglia, strumento utile, secondo la credenza, ad aprire la porta per gli inferi; chiudono il cerchio ballerini, scribi e dame che si uniscono in questo sacro rito.

Michelle Rich, curatrice al LACMA – Art of the Ancient Americas della mostra Ancient Bodies Archaeological Perspectives on Mesoamerican Figurines (Prospettive Archeologiche dii reperti antichi, in particolare statuette mesoamericane), ha esposto e presentato al pubblico queste statuine di risurrezione rituale Maya, rinvenute durante degli scavi archeologici nel 2006 in una piramide monumentale nell’antica città di El Perú-Waka, situata nel Parco Nazionale Laguna del Tigre a Petén, in Guatemala, all’interno della Riserva della Biosfera Maya.

Posizione di El Perú-Waka, Petén, Guatemala.

“Le statuette erano disposte come descritto sopra da persone in lutto impegnate nel loro rituale. Stavano seppellendo un sovrano defunto di Waka in una camera sepolcrale in muratura a volta costruita all’interno di un’imponente piramide. Il sovrano fu deposto sul banco funerario, anch’esso realizzato in pietra da taglio, insieme ai suoi oggetti personali.

Abbiamo scavato 32 vasi in ceramica, paraorecchie in pietra verde, una maschera in mosaico di giadeite e molti altri manufatti tipici delle tombe del periodo classico. Questi contesti d’élite ci aiutano a comprendere pochissimo della società Maya, ma gli archeologi sono interessati a conoscere tutti gli aspetti del passato.

Insieme ai manufatti precedentemente menzionati, arrivati a noi nonostante il passare del tempo, la tomba sarebbe stata riempita anche di prodotti alimentari offerti per sostenere il defunto nel suo viaggio e oggetti realizzati con pelli di animali, carta e i ricchi tessuti che sappiamo servivano come tributo nelle antiche corti reali Maya, di cui abbiamo trovato solo qualche residuo della tela usata per avvolgere i defunti.”

 

 

 

 

 

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