Aiya, Earendel. Il nome ispirato a Tolkien della stella più antica fino ad ora osservata

Aiya, Earendel. Il nome ispirato a Tolkien della stella più antica fino ad ora osservata

Lo scorso 30 marzo, il team di ricercatori guidato dall’astrofisico Brian Welch ha annunciato l’avvistamento della stella più distante mai osservata prima. Si tratta di WHL0137-LS; i suoi scopritori, però, le hanno assegnato un nome molto più poetico: Earendel. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature dopo sei anni dalla prima osservazione.

di Valentina Isernia
In copertina: Deviantart, “Light of Erendil” by Signore-delle-Ombre

28 miliardi di anni luce dalla Terra. È questa la distanza di WHL0137-LS – ribattezzata dai suoi scopritori Earendel – quasi due volte più distante di Icarus (MACS J1149 Lensed Star 1, che dista 14,4 miliardi di anni luce), la stella che prima d’ora deteneva il record di più distante (e quindi più antica stella singola mai vista fino ad oggi) tra quelle osservate.
Earendel si trova nella costellazione di Cetus ed è stata osservata grazie ad una serie di fenomeni che hanno permesso al telescopio spaziale Hubble di catturarne l’immagine attraverso una lente gravitazionale.

Immagine catturata dal telescopio spaziale Hubble, rilasciata dalla NASA il 30 marzo 2022

// Una lente particolare

Hubble è stato infatti in grado di rilevare Earendel per effetto di una lente gravitazionale, fenomeno per il quale un cluster di galassie deforma lo spazio attorno fino a ingrandire, distorcere o duplicare gli oggetti che si trovano dietro rispetto a un osservatore. La lente in questione è stata formata dall’ammasso di galassie WHL0137-08 – che si trova tra la Terra e la stella – il quale ha agito come una lente d’ingrandimento, amplificando la luce della Earendel tra le 1.000 e le 40.000 volte.

La galassia ospite di Earendel, è stata soprannominata “Sunrise Arc” (in rosso nell’immagine) perché la lente gravitazionale ha piegato la sua luce a forma di una lunga mezzaluna. I due punti rossi visibili su entrambi i lati sono entrambi lo stesso ammasso stellare la cui luce è stata piegata in due immagini separate che si rispecchiano a vicenda.

«Normalmente, a queste distanze, intere galassie appaiono come macchie minuscole, effetto del “mescolamento” della luce di milioni di stelle», ha detto Welch: «ma la galassia che ospita questa stella è stata ingrandita e distorta da una lente gravitazionale in una lunga mezzaluna che abbiamo chiamato Arco dell’Alba».

 

// Apettando Il James Webb Space Telescope

Earendel è una stella blu con una massa compresa tra 50 e 100 volte quella del Sole e una temperatura superficiale di almeno 20.000 gradi Kelvin. Oltre a queste informazioni, si sa ben poco: le stelle con una massa così elevata non vivono vite molto lunghe, bruciano rapidamente attraverso la loro scorta di idrogeno e si evolvono lontano dalla sequenza principale per diventare supergiganti. Earendel è probabilmente diventata una supernova solo pochi milioni di anni dopo la sua formazione.

L’ipotesi è che sia una stella di popolazione III, ovvero un un ipotetico gruppo di stelle eccezionalmente massicce, calde e luminose che esistevano quando l’universo era molto giovane. Queste stelle non contenevano quasi metalli ed erano quasi interamente composte di idrogeno ed elio primordiali. Si ritiene che abbiano avviato la produzione di elementi chimici più pesanti dell’idrogeno, essenziali per la formazione dei pianeti.

Il James Webb Space Telescope, lanciato il 25 dicembre 2021, sarà in grado di fornire uno sguardo più dettagliato e consentire un’analisi più dettagliata della sua massa, del raggio, della temperatura e dell’età di Earendel, oltre a confermare se si tratti di una singola stella.
Il rilevamento della prima generazione di stelle è uno degli obiettivi più importanti del telescopio James Webb: se gli astronomi dovessero confermare che Earendel è effettivamente composta di solo idrogeno ed elio primordiali, sarebbe la prima prova dell’esistenza delle leggendarie stelle di Popolazione III, le prime nate dopo il Big Bang.

 

// Stella del Mattino

«Earendel esisteva così tanto tempo fa che potrebbe non avere avuto tutti gli elementi chimici delle stelle che ci circondano oggi», ha spiegato Welch. «Lo studio di Earendel aprirà una finestra su un’era dell’Universo che non conosciamo, ma che ha portato a tutto ciò che oggi ci circonda.»

Per questa ragione, il nome Earendel sembrava molto più che appropriato: deriva dall’inglese antico e significa letteralmente “luce nascente” o “stella del mattino”. L’astronoma della NASA Michelle Thaller ha però confermato in un’intervista che vi è un intenzionale riferimento a Tolkien.

 

// L’Eärendil di Tolkien

«Aiya Eärendil Elenion Ancalima!»
«Ti saluto o Eärendil, la più luminosa delle stelle!»

(Invocazione a Eärendil, Il Signore degli Anelli – Le due Torri)

«A te, infine, Portatore dell’Anello», disse Galadriel rivolgendosi a Frodo, «giungo per ultimo, a te che ultimo non sei nei miei pensieri. Ecco quel che ho preparato per te». Mostrò una piccola fiala di cristallo, che scintillava mentre ella la muoveva, e sprigionava raggi di luce bianca. «In questa fiala», disse, «è prigioniera la luce della stella di Eärendil, impregnata delle acque della mia fontana. Splenderà ancor più luminosa, quando sarai immerso nella notte. Possano i suoi raggi guidarti nei luoghi oscuri, ove tutte le altre luci si spegnessero. Ricorda Galadriel ed il suo Specchio!».

(La fiala di Galadriel, “Addio a Lórien”, Il Signore degli Anelli)

 

Il nome è di certo conosciuto anche ai più inesperti dell’opera Tolkieniana, dato che compare anche nella trilogia cinematografica di Peter Jackson. Galadriel dona a Frodo la Fiala contenente la luce di Eärendil  al momento della partenza della Compagnia da Lothlórien. La sua luce si rivelerà utile a lui e Sam nell’affrontare il ragno Shelob e le Sentinelle Silenti di Cirith Ungol.

Eärendil il Marinaio, illustrazione di Jenny Dolfen

Secondo la The History of Middle-Hearth (vol. X: Morgoth’s Ring), la Stella di Eärendil era costituita dalla bianca luce contenuta nel Silmaril a bordo della nave Vingilótë ed era la più luminosa delle stelle del cielo. Comunemente, veniva soprannominata “Stella della Sera” poiché era particolarmente visibile al mattino e al crepuscolo.
Furono Beren e Lúthien, dopo averlo sottratto dalla Corona Ferrea di Morgoth, a consegnare il Silmaril alla loro discendente Elwing, che divenne moglie di Eärendil. Entrambi lo portarono ad Aman e i Valar decisero di elevarlo come nuova stella. La nave di Eärendil il Marinaio, dunque, si levò all’orizzonte alle Porte della Notte trasportando la luce in segno di speranza per Elfi e Uomini.

Figlio dell’umano Tuor della Casa di Hador e dell’elfa Idril della Casa di Fingolfin, Eärendil il Marinaio nacque a Gondolin nell’anno 503 PE e fu uno dei più grandi eroi della Prima Era. Nel 525 sposò Elwing, figlia di Dior Re del Doriath, e da lei ebbe due figli: Elrond Mezzelfo e Elros Tar-Minyatur; il primo divenne Signore di Gran Burrone, mentre il secondo fu il primo Sovrano di Númenor.

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