La leggenda giapponese di Sakura: l’amore che ridonò la vita a Yohiro

La leggenda giapponese di Sakura: l’amore che ridonò la vita a Yohiro

L’amore, un sentimento dalle mille sfaccettature, è spesso tema centrale di molti racconti della tradizione folkloristica. Oggi vi raccontiamo la leggenda di Sakura, nome che, in giapponese, indica i fiori di ciliegio.

di Eleonora Amato

Molto tempo fa, in un Giappone dilaniato dalla guerra, in cui la popolazione viveva in una condizione feudale priva di ogni libertà e possibilità di ribellarsi, esisteva una zona franca, mai intaccata dal clamore delle armi: la foresta di ciliegi, nella quale prosperavano di rara bellezza.

Vi era un albero, però, che non prosperava, non cresceva, la vegetazione attorno a lui restava sterile, senza possibilità di vita: l’albero era triste e non trovava alcuno stimolo per rifiorire.

Una fata dei boschi, mossa a compassione, decise allora di concedere a quest’albero solitario delle sembianze umane, per dargli la

possibilità di crescere e prosperare. In un primo momento, l’albero si rifiutò di farlo, forse anche per paura di conoscere le emozioni che il mondo era pronto a donargli. Una sera, però, l’albero, che aveva assunto le sembianze di un uomo di nome Yohiro, vide nelle vicinanze di un ruscello che scorreva nel cuore della foresta una ragazza bellissima: Sakura.

Yohiro, in quel primo incontro, la aiutò a trasportare l’acqua. I loro incontri, col tempo, divennero sempre più frequenti: Yohiro aveva trovato in Sakura un’amica, una confidente, un’alleata. Visto con gli occhi di lei, il mondo non sembrava così tanto malvagio ed egli

capì che aveva la possibilità di reagire e di rifiorire. Il loro sentimento divenne sempre più forte tanto che il giovane decise di essere sincero con la ragazza e di rivelargli le sue vere sembianze: Yohiro, che teneva alla ragazza più di qualsiasi altra cosa al mondo, confessò di essere in realtà un albero destinato a rifiorire ma che trascorsi vent’anni sarebbe morto.

La ragazza, di fronte a questa rivelazione, restò molto sorpresa e dispiaciuta: non riusciva ad accettare l’idea di dover abbandonare colui che era diventato il suo vero amore. I due si dichiararono sentimenti reciproci e si lasciarono andare in un lungo abbraccio che segnò l’inizio di un legame fra anime ma non rendeva evitabile la loro imminente separazione.

Il loro amore così puro commosse la fata che ricomparve e propose a Sakura una condizione: la ragazza doveva scegliere se abbandonare per sempre Yohiro e fare in modo che tornasse albero, oppure lei stessa doveva diventare un albero assieme a lui ed abbandonare la sua condizione umana.

Sakura non ebbe dubbi: visto il grande dolore e morte che la circondava a causa delle continue guerre, scelse di fondersi con Yohiro che, da arido albero senza vita, per magia, divenne un albero fiorito.

Ancora oggi se vi trovate in Giappone potete ammirare questi bellissimi alberi di ciliegio intrecciati e sentire il loro profumo delicato: essi sono la dimostrazione che il vero amore esiste, che vince ogni difficoltà. In Giappone, infatti, si festeggia anche l’”Hanami”, cioè la festa dei fiori di ciliegio che durante la primavera, tra marzo ed aprile, oltre ad assumere una colorazione rosa, diventano un tripudio di colori che vanno dal fucsia, al bianco e al rosa pallido.

// Curiosità

 

Kawazu – nei dintorni di Tokyo – è diventata famosa per le fioriture precoci dei ciliegi: un vero fiume rosa che attraversa la città con i suoi ottomila alberi. La fioritura è tanto spettacolare da essere protagonista del Kawazu-zakura Cherry Blossom Festival, visitato da un milione di giapponesi e turisti da tutto il mondo;

Il re di tutti i ciliegi giapponesi è lo Jindai Zakura: un gigante buono di duemila anni e la circonferenza di 13 metri e mezzo. Si trova presso il Jissou Temple, nella prefettura di Yamanashi;

 

 

 

 

 

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